Cosa vedere in Giappone in 15 giorni
Link veloci alle città:
Una metà sorprendente e ineguagliabile, non basterebbero degli anni per vederlo e capirlo a fondo, proverò a spiegarvi il mio viaggio di due settimane in Giappone. In questo modo sarete più preparati e potrete ottimizzare il tempo che avete a disposizione.
Vuoi ottenere un buono di 15€ per il tuo prossimo soggiorno con Booking.com? clicca qui!
Informazioni Generiche
Cosa fare prima di arrivare in Giappone: richiedere dall’Italia il Japan Rail Pass, un abbonamento per stranieri ai treni Giapponesi, sarà abbastanza costoso, ma vi assicuro che conviene rispetto ad acquistare i biglietti direttamente sul luogo.
Cosa fare appena atterrati in Giappone: se atterrate a Tokyo è consigliabile fermarsi all’Information Point per turisti alla stazione dell’aeroporto. Solo lì è possibile acquistare dei biglietti della metro di 48 e 72 ore che convengono notevolmente rispetto ai biglietti giornalieri che si trovano comunemente nelle altre stazioni. Già che ci state prendete anche una mappa della metro e delle città. Non vi spaventate se sulle mappe troverete svastiche da tutte le parti, è un simbolo che rappresenta un luogo sacro buddista, purtroppo ripreso dal Hitler per il nazismo.
La metro giapponese:
Vedere decine di linee Metro diverse e un infinità di stazioni in un paese che non usa il nostro stesso metodo di scrittura può mettere paura. Invece bisogna ammettere che la metro giapponese è studiata per essere comprensibile anche ai turisti. Ogni linea ha una lettera e ogni fermata un numero che la contraddistingue. Sarà facile dire tipo: mi trovo in M20, devo arrivare a M18 e cambiare con la linea H (esempio a caso). Chidere ai passanti delle informazioni potrebbe non essere tanto utile.
I giapponesi sono un popolo fantastico che cercherà in tutti i modi di aiutarvi se vi vede in difficoltà. Il problema è che spesso provano a darvi una risposta anche se non sanno bene di cosa stanno parlando o se non hanno capito a pieno cosa state chiedendo. Per questo motivo consiglio vivamente di scordarvi il vostro inglese perfetto e limitarvi a domandare utilizzando solo una parola, ad esempio invece di chiedere: where is the underground? otterrete più risultati dicendo solo Metro-station.
Gli Indirizzi:
Non si capisce come un popolo così preciso possa convivere con un sistema di indirizzi vago e dispersivo. Il loro metodo tende ad individuare sempre più minuziosamente la zona d’interesse: partono dicendo la prefettura, poi la municipalità, poi il distretto, il blocco e il numero di abitazione. Il problema più grande è proprio il numero di abitazione che va per ordine di costruzione e quindi un po’ a caso. Spesso chiedendo un indirizzo ad un giapponese (che comprende l’inglese) vi risponderà dicendo: si è da queste parti… sottointendendo che siete vicini ma che vi dovete cercare il palazzo giusto. Un altro problema delle Metropoli giapponesi è che in un palazzo possono esserci molte attività commerciali diverse nei piani superiori o inferiori. Si entra nel negozio al piano terra e sulle scale si trova una mappetta con i nomi (spesso giapponesi) di ciò che si trova negli altri piani.
Due settimane in Giappone
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni
Un piccolo inciso che può essere utile nel caso in cui ci siano problemi con gli scali aerei.
La mia avventura di due settimane in Giappone è iniziata con una sosta involontaria a Pechino, unico scalo per arrivare a Tokyo. In aeroporto infatti mi hanno subito comunicato che il mio volo era stato cancellato per colpa di un tifone e che sarei dovuto ritornare in aeroporto mattina seguente. Sono andato ad ottenere il visto di un giorno per la Cina e a chiedere ad Air China a che ora sarebbe partito il mio nuovo volo. Con diverse difficoltà sono riuscito ad ottenere un albergo pagato da Air China per la notte poco distante dall’aeroporto. A questo punto ho dedicato la mia serata alla visita di Pechino.
Pechino, stranezze e tradizioni cinesi
Se dovessi dare un aggettivo alle sensazioni che mi ha fatto la Cina nel nostro unico giorno di soggiorno a Pechino direi: Contrasto.
Giorno 1: Pechino
É chiaramente percettibile la differenza culturale e lo stile di vita. Anche se le nuove generazioni sono decisamente più vicine al nostro mondo.
Appena usciti dall’aeroporto ci si rende subito conto della mole di traffico e di smog di Pechino.
Per arrivare al centro si passa d’innanzi a palazzi enormi con particolari che richiamano alla tradizione cinese. Nelle zone commerciali questa tradizione sperisce, soggiogata da enormi schermi che ricoprono il cemento. Si ha quasi l’impressione di trovarsi a piccadilli circus, ma invasa da cinesi.
Piazza Tian an men
La zona che più mi ha colpito é la piazza Tian an men, dove si ha lo scorcio d’ingresso alla città proibita, al mausoleo di Mao, al parlamento e al museo cinese.
La quantità di persone davanti alle attrazioni é incredibile, pensavo di essere preparato ma trovandomici devo ammettere che non é comprensibile se non ci si trova. Qualsiasi informazione va chiesta a più persone diverse, spesso i cinesi non comprendono a pieno ciò che gli stai domandando.
Per raggiungere un tipico market abbiamo ottenuto indicazioni molto contrastanti. Una volta raggiunto il vicolo dove si estende il mercato ci siamo completamente immersi nella Cina che tutti raccontano e che più sconvolge noi occidentali: spiedini fritti di scorpioni, larve, stelle marine, ma anche cibi più comuni come calamari (interi), polpi, dolci caramellati e bibite ghiacciate fumanti tramite un processo chimico che non sono riusciti a spiegarci.
Altri particolari da annoverare sono le telecamere veramente ovunque, i motorini che attraversano le folle di pedoni nonostante il semaforo rosso, l’assenza totale di caschi per i veicoli a due ruote. L’idea che mi sono fatto dei cinesi é di un popolo indisciplinato, ma che sta migliorando, i vecchi hanno abitudini terribili come sputare per terra (uomini e donne), nei giovani vanno svanendo.
Abbiamo visto poco e quel poco non ci ha fatto una buona impressione, di certo ci sono la mitica muraglia cinese e molti templi buddisti da vedere, in un prossimo viaggio.
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni: Tokyo, una metropoli splendida e stravagante
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni
Giorno 2: Tokyo
Appena atterrati ad Haneda é consigliabile passare al Tourism information box e prendere la cartina della metro di Tokyo. Può sembrare complicata, ma entrati nella loro ottica capirete che le indicazioni sono molto dettagliate. Ogni linea della metro ha una lettera e un colore e si interseca con le altre moltissime stazioni.
Ogni fermata é identificata con un nome e un numero. In ogni stazione potete trovare una mappa con le aree turistiche vicine e i vari punti di uscita in giallo. Sulle colonne vicino alle rotaie invece troverete in grande la stazione dove siete e subito sotto la stazione successiva. JR indica il Japan rail e dunque sono treni extraurbani, alcuni dei quali passano per le stazioni comuni sostituendo i treni di linea.
Shibuya e Akihabara
Prima tappa delle mie due settimane in Giappone è il famoso incrocio di Shibuya, attraversato regolarmente da milioni di persone.
E’ risaputo che per fare una foto panoramica d’effetto bisogna salire da Starbucks e attendere il turno ai tavoli che danno sulle vetrate. In uno dei lati si può anche ammirare la statua di Hachiko, cane a cui é stato dedicato anche un film come esempio estremo di fedeltà e devozione. Molto più bello il monumento su una parete adiacente dove vi é un mosaico con dei cani in bassorilievo sempre inerenti all’husky prima citato. Breve sosta alla Love Hill dove sono nate le prime stanze a ore per le coppie.
Successivamente ci siamo staccati dal gruppo per tornare ad Akihabara e iniziare lo shopping nerd/ludico/tecnologico. Vedere il quartiere di giorno é completamente diverso: folle anche con grande rappresentanza europea si susseguivano lungo le vie. Sale giochi “pachinko” con i giochi più stravaganti che si siano mai visti e caratteristici negozi Vintage con quelli che hanno fatto la storia del gaming.
Tokyo Skyline
Prossima tappa Tokyo tower per ammirare il panorama dall’alto, durante l’attesa del resto del gruppo ci siamo rilassati nello Shiba Park che ci ha piacevolmente sorpreso per una passeggiata sui massi per superare un ruscello e una cascata con una colonna sonora di cicale talmente intensa da sembrare un canto unico e continuo.
Un altro punto panoramico é il Tokyo Government Tower building, con entrata gratuita, saliti al 45esimo piano si potrà vedere a 360° tutta la capitale del Giappone.
Siamo rimasti a Tokyo per 5 giorni, durante le mattinate andavamo nei luoghi d’interesse limitrofi e la sera visitavamo i quartieri della metropoli. Troverete altre informazioni sui quartieri di Tokyo anche nelle prossime pagine. Se sei interessato a dormire qualche notte a Tokyo, ecco le migliori offerte in circolazione:
Giorno 3: Hakone e Odawara, una delle gite più belle vicino Tokyo
Prima gita extraurbana delle mie due settimane in Giappone. Abbiamo preso un treno per raggiungere Odawara, poi un secondo per Hakone, luogo famoso per le foto del monte Fuji dal lago. Dalla funivia abbiamo raggiunto la vetta del monte, caratteristico per le fumarole e il calderone fumante. Qui tutti i giapponesi impazziscono per le uova sode nere che acquisiscono questo particolare colore grazie alla cottura nel fango/zolfo termale.
La leggenda dice che mangiare queste uova allunghi la vita di 7 anni. Poco distante un santuario dedicato a Buddha da cui esce acqua termale: il rituale impone di prendere con un mestolo l’acqua termale e pulire la mano libera, poi si impugna il mestolo con la seconda mano e si pulisce la mano ancora sporca. Infine si può bagnare il capo della statua del Buddha.
Lago di Ashi
Alla base della funivia si può prendere la tipica nave pirata per percorrere il lago di Ashi e raggiungere Sekisyo. Qui si passa per un antica dogana, é d’obbligo salire sul punto di avvistamento per fare delle fantastiche foto panoramiche, con un po’ di fortuna si può ammirare la punta innevata del Monte Fuji.
Poi ci si addentra nell’Hakone national Park tramite un sentiero sterrato con alberi secolari che percorrevano i mercanti da Tokyo a Kyoto.
Da qui si ha una meravigliosa vista del Torii del tempio di Hakona-jinja. Passeggiando lungo la riva del lago si arriva direttamente al tempio, io l’ho visitato con una leggera nebbia che rendeva tutto più mistico. Dopo una copiosa serie di salite e scale si giunge al luogo sacro dove molti buddisti esercitano con dedizione i rituali: si inizia con una preghiera al termine della quale si scuote una corda, poi bisogna prendere un biglietto casuale con un augurio per il futuro e legarlo ad un ramo se non contiene un futuro positivo.
Hakona-jinja
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni: Templi Zen più affascinanti del Giappone Kamakura
Treno per Kitakamakura, giornata dedicata ai Templi Zen.
Giorno 4: Kamakura e i Templi Zen
Il più vicino alla stazione é lo Shariden (tesoro nazionale). Il buddismo in Giappone è vissuto in maniera molto appassionata. Questo tempio é composto da moltissime strutture, le attrazioni fondamentali sono 2: la campana Ogane e la statua Hokan Shaka Nyorai. Una particolarità che amo dei loro luoghi spirituali è che sono quasi sempre immersi nel verde: i monaci curano moltissimo le aiuole e il tempo ha reso la vegetazione incredibilmente rigogliosa. Tutto qui ha un fascino particolare, il muschio,
le forme arboree intrecciate, i fiori così diversi da quelli che siamo abituati a vedere in Europa.
Tsurugaoka Hachumangu shrine
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni
Lungo la via principale si susseguono tantissimi altri tempi, ne abbiamo scelti alcuni per delle particolarità accattivanti: il Kencho-ji Temple ha un giardino zen chiamato Teien, il Tsurugaoka Hachumangu shrine ha un enorme lago pieno di fiori di loto e a concludere abbiamo preso un bus per raggiungere il più grande Buddha della zona, alto 12 metri Chiamato Daibutso.
Nel periodo di ferragosto in Giappone c’è la festa dei defunti che dura una settimana, per questo motivo si trovano molte ragazze con il kimono.
Se si trova una coppia in kimono ci sono grandi possibilità che si tratti di sposi in viaggio di nozze.
Rappongi a Tokyo
Tornando a Tokyo siamo passati per Rappongi, un quartiere mondano strabiliante. Nella settimana di ferragosto organizzano il Summer station, un festival con bancarelle attrazioni varie e concerti. Quest’anno il personaggio principale che caratterizzava l’evento era Doraemon.
Conoscete le tre scimmiette “non vedo, non parlo, non sento”? io sono dovuto andare in vacanza in Giappone per capire che sono un simbolo buddista 🙂
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni: Nikko, le tre scimmiette non vedo non parlo non sento
Giorno 5: Nikko
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni
Japan trainrail anche oggi per raggiungere una delle mete più leggendarie dei dintorni di Tokyo: sto parlando di Nikko. Dalla stazione si può prendere il bus o salire la via principale a piedi per circa due kilometri fino alla zona sacra. Il panorama urbano lentamente fa spazio a quello boschivo. Si va lungo un ponte che gode di un ottima vista sul fiume che passa sotto e del famoso ponte rosso da cui tantissimi tra turisti e giapponesi adorano fare foto.
Le tre Scimmiette
Da qui siamo solo a metà strada, ma la seconda parte è decisamente più piacevole. Si iniziano a vedere sculture e templi dai tratti caratteristici buddisti. Seguendo i tipici portali “Torii” si arriva ad una sorta di città tempio Tosho-Gu, il complesso ha moltissimi edifici con decorazioni sfarzose. Tra i primi ho trovato il motivo principale per cui mi é piaciuta questa escursione: le tre scimmiette “non vedo, non parlo, non sento”. Secondo la tradizione hanno il ruolo di protettrici dagli spiriti maligni. I percorsi si diramano verso le strutture, é molto facile assistere ai rituali tra un tempio e un altro.
Maestose scalinate collegano i complessi, alla cima di esse c’è sempre un portale con delle sculture di guardiani. Altri elementi caratteristici sono le campane e le fontane dove esercitare il rito di pulizia. Dragoni, aironi, scimmie e gatti sono tra i protagonisti principali delle decorazioni sui cornicioni dei tempi.
Kanman-ga-fuki Abyss
Scendendo verso il ponte rosso si può ripercorrere il fiume, ci sono delle rapide che creano una foschia molto suggestiva, quasi come se le acque fossero protette da una sorta di incantesimo. Da qui parte il Kanman-ga-fuki Abyss, un sentiero tra natura e culto nelle foreste di Nikko. Ha una durata di circa 3 ore ma il sentiero é molto semplice.
Percorrendolo si ha da un lato il lago con cascate e rapide, pietre vulcaniche nere e bianche levigate dal passaggio dell’acqua, riflessi che passano dall’azzurro chiarissimo fino al blu più intenso; dall’altro lato invece gli alberi ricoperti di muschi fanno da sfondo a statue buddiste adornate con cappellini e vestitini rossi. Nella sera brevissima tappa al quartiere di Tokyo di Asakusa per vedere il tempio e il mercatino tipico, questo è uno dei pochissimi quartieri a non essere stato bombardato.
Da Tokyo abbiamo preso 2 treni con destinazione Takayama.
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni: Takayama, il giappone tradizionale che amiamo
Giorno 6: Takayama
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni
Il primo luogo che abbiamo deciso di visitare dopo 5 ore di treno é stata la rappresentazione di un villaggio tipico giapponese. Fondamentalmente si ha l’idea di un popolo che riusciva con poco a procurarsi qualsiasi bene di prima necessità in completa armonia con la natura circostante. Il villaggio Hida no Sato sorge nei pressi di un piccolo laghetto con cigni, aironi e soprattutto carpe enormi; oltre ad alcuni ruscelli che vi convogliano.
Ogni casetta costruita nei pressi ha un ruolo specifico in questa micro società autosufficiente. Come noi avevano l’agricoltore, il fattore che si occupava dei bovini e dei cavalli, il falegname, ma anche una persona che si occupava del riso, della lavorazione della seta con i bachi e la tessitura dei kimoni.
Nel punto più alto del villaggio si salgono 90 scalini per raggiungere il luogo di preghiera. Spesso si possono scorgere dei tipici Shishi-odoshi, letteralmente significa spaventa cinghiali. É una struttura che avete visto infinite volte in tv: dell’acqua riempie un bastone di bamboo in bilico, una volta riempito sbatte su una roccia facendo fuoriuscire l’acqua. Il rumore che si ottiene spaventa i cinghiali e li tiene lontani dal villaggio. Una particolarità del villaggio é la coltivazione circolare del riso, ne sono rimaste solo 2 in tutto il Giappone, sono riservate alle offerte divine. Anche l’orizzonte é memorabile: la vista é su una dorsale appenninica chiamata Japanese Apls.
Dormire in un Tempio a Takayama
Qui abbiamo optato per una soluzione di soggiorno unica: il tempio Zenkoji ci ha messo a disposizione delle stanze per una notte. In ogni tempio buddista bisogna camminare scalzi quindi ci hanno fatto lasciare le scarpe all’ingresso, ci hanno spiegato le regole fondamentali, cosa si può e cosa non sì può fare all’interno. Le camere sono le tipiche orientali, con la struttura e il solaio in legno, le pareti bianche adornate con lunghe fasce e ideogrammi.
Il pavimento é di stuoia. Le porte solo scorrevoli, composte da un esile struttura in legno e riempite di carta fiorata. Ogni stanza da direttamente sul giardino Zen. Si dorme in terra: il letto é a tatami, formato da due materassi molto fini e una coperta, tutto rigorosamente bianco, nelle ore del giorno bisogna piegare il letto in modo da lasciare la stanza più libera. Abbiamo avuto accesso anche alla zona di culto: il santuario é grande, il Buddha maestoso.
Una particolarità che non avevo mai visto negli altri templi é un percorso sotterraneo di purificazione dai peccati: si scende con delle scale ad un piano sottostante al santuario, buio pesto, si cammina “guidati dalla fede” porgendo la mano destra al muro lungo un cunicolo circolare, solo i più puri troveranno un lucchetto con una statua retrostante. Toccare questa statua é la chiave del paradiso, durante la camminata bisogna rimanere in rigoroso silenzio.
Trasferimento a Kyoto
Mattinata a Takayama, passeggiata tra i mercati e le viette, molte hanno conservato la struttura tipica del Giappone tradizionale. Cibo e souvenir in ogni angolo, i giapponesi tutti ordinati secondo i sensi di marcia e alcune coppie in kimono colorati in viaggio di nozze.
Subito dopo pranzo abbiamo preso il treno per Kyoto, siamo riusciti a goderci solo la sera nella Kyoto Tower e ad ammirare la bellezza architettonica della Kyoto Station. Nelle prossime pagine ci saranno maggiori informazioni su questa città, dove abbiamo alloggiato per 4 giorni. Intanto come “preview” vi mostro questo video che racchiude tutti i luoghi di maggiore interesse della zona.
Gli Shinkansen
La linea ferroviaria giapponese è un altra eccellenza del paese.
La parola Shinkansen contrariamente a quanto si possa pensare non indica il treno, ma le ferrovie nazionali. Da oltre mezzo secolo questi treni sono all’avanguardia per velocità e soprattutto puntualità. Gli Shinkansen infatti hanno una velocità media nei loro tragitti molto vicina ai 300Km/h. Negli ultimi anni sono in circolazione anche i treni a levitazione magnetica, capaci di superare i 600Km/h. Purtroppo attualmente non sono compresi nel Japan Rail Pass e il costo del biglietto è esageratamente alto. Una curiosità: sappiamo che il Giappone è un paese sismico, nel 2004 un terremoto ha provocato un deragliamento di uno dei treni Shinkansen eppure non ci sono stati ne morti ne feriti tra i passeggeri. Soprattutto noi italiani dovremmo imparare molto dai livelli di sicurezza giapponese in campo edile e dei trasporti.
Pronti per la partenza, oggi sono eccitatissimo perchè mi hanno parlato molto dei daini di Nara. Dopo un ora di treno da Kyoto siamo arrivati a Nara. Un tempo capitale del Giappone, ma ora conosciuta principalmente per il Todai-ji e i daini che vagano liberamente per la città. Dalla stazione si percorre una strada in salita fino all’ingresso del parco. Caratteristiche lampade di pietra vengono illuminate con lumini per tutta la via.
I daini di Nara, messaggeri divini
Già da qui i daini di Nara, considerati dei messaggeri divini, fanno comparsa e si avvicinano fino ad annusare le mani dei passanti in cerca di cibo.
Templi e pagode si susseguono ridondanti, molti hanno l’accesso gratuito. Non fa parte di questa categoria il tempio Todai-ji prima citato, la più grande struttura in legno esistente al mondo. Al suo interno é custodito un Buddha di bronzo alto oltre 16 metri, con altri 2 Budda leggermente più piccoli posti ai lati e protetti da 2 enormi guardiani.
Ci sono due peculiarità che contraddistinguono ulteriormente il tempio: un buco su una colonna, attraversato quasi solo dai bambini più esili, si dice che chi riesca a superarlo raggiunga l’illuminazione e una statua posta all’esterno del tempio che rappresenta un antico guaritore che, avendo avuto una discussione con Buddha in persona, non gli é stato concesso di accedere al luogo sacro. La statua viene ugualmente venerata dai credenti che gli appoggiano gli arti doloranti in cerca di un miracolo.
Fushimi-inari
Poi abbiamo preso il treno per Fushimi-inari dove risiede un tempio unico e particolarmente frequentato: per raggiungerlo bisogna camminare sotto infiniti Torii. Sono talmente tanti e fitti da sembrare quasi una lunghissima galleria arancione. Se si guardano con più attenzione si può notare che sono tutti diversi in altezza e diametro del fusto, ognuno ha una scritta specifica nel lato posteriore e ogni tanto se ne incontra qualcuno completamente di pietra.
Per completare il percorso ci vogliono poco più di due ore, ma sono i primi kilometri ad essere più stressanti per la quantità di gente che di ferma ad ogni gradino per scattare le foto. Salendo, oltre al tempio si ha una splendida vista panoramica sulla cittadina. L’animale che più é stato scolpito per questa attrazione é la volpe, mai incontrato prima negli altri luoghi buddisti. Nella passeggiata, che in molti tratti si immerge completamente nella foresta abbiamo incontrato gatti, scimmie e laghetti con carpe e tartarughe. Qui sono anche state girate scene del film “Memorie di una Geisha”.
Castello di Himeji, l’Airone Bianco
Ad un ora di treno da Kyoto, si raggiunge il castello di Himeji, anche chiamato Airone bianco, patrimonio unesco.
il Castello di Himeji
Un edificio che catalizza l’attenzione già all’uscita della stazione e che colpisce perché riesce al contempo ad apparire enorme ma armonioso. Anche i colori sono molto belli: i bastioni sono in pietra grigia chiara, i muri bianchi e i tetti color piombo; qua e là ci sono degli sprazzi di verde molto piacevoli.
L’acqua del fossato e dei laghetti interi non è altrettanto piacevole, verde stagno, stona con l’eleganza del castello. Non mi sento di consigliare l’ingresso a questo “national treasure”, arrivare in oltre un ora fino in cima in un passaggio forzato (stile Ikea) per vedere tutti i piani con stanze completamente vuote rovina completamente l’impressione che si aveva fino a poco prima.
In pochissimi punti si possono vedere tramite Smartphone delle riproduzioni scadenti di samurai che si muovono nelle stanze puntando la telecamera li attorno. Stessa cosa nelle ali successive, dove risiedono gli alloggi dei samurai, nessuna spada, nessuna armatura. I reperti sono tenuti in un museo poco distante.
Il castello di Himeji é stato completamente restrutturato nel 1993, nonostante non avesse mai subito incendi (in questo caso le statue a coda di pesce sui tetti hanno portato fortuna), e sia sopravvissuto al bombardamento della seconda guerra mondiale che rase al suolo la città. La bomba caduta sul tempio incredibilmente non esplose.
Koko-en garden
Con il biglietto del castello si può anche accedere al Koko-en garden: giardini zen curati a meraviglia. Varietà innumerevoli di piante e fiori, cascate che affluiscono su laghetti popolati da carpe giganti, rendono il passaggio sui sentieri molto piacevole e rilassante. All’interno del giardino viene anche proposta la cerimonia del thè.
La tradizione giapponese é quella di bere un thè molto amaro dal pessimo odore di pesce, chiamato macha, con un dolcetto talmente dolce da coprire il sapore del thè. A mio personalissimo avviso le proprietà benefiche del macha, messe a paragone del suo sapore, non ne giustificano l’assunzione…
Nuovo treno per una zona a ovest di Kyoto chiamata Tenryuji Sogenchi. Ha un giardino abbastanza interessante e una bellissima foresta di bamboo. Poco sotto si trova un fiume percorso da antiche barche. Dall’altra parte del fiume iniziano anche dei meravigliosi percorsi di trekking tra le foreste nipponiche.
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni: Torii nell’acqua di Miyajima e Hiroshima
Torii nell’acqua di Miyajima
Due ore di treno da Kyoto, alla stazione prendete il bus fino all’ Atomic Bomb Dome. Da qui a perdita d’occhio iniziano siti dedicati alla memoria di quel giorno terribile. Non vi parlerò di Hiroshima, luoghi come questi vanno visitati dal vivo per capire fino a che punto può arrivare la distruttività dell’uomo, finché il vostro stomaco ve lo permette.
Torii nell’acqua di Miyajima
Dalla stazione si può arrivare al porto dove dei traghetti portano fino a Miyajima. La zona é famosa per il Torii nell’acqua antistante ad un grande tempio Itsukushima costruito su palafitte.
E’ possibile controllare il livello delle maree per fare delle foto più emozionanti. Gli orari migliori sono quelli in prossimità del tramonto, ma è rischioso perchè si potrebbe perdere l’ultimo traghetto di ritorno. Se ciò dovesse accadere ci sono moltissimi Ryokan sparsi per l’isola dove soggiornare.
La fila serpentina mi ha portato a saltare questa attrazione in favore del parco Momijidami. La passeggiata, come molte in giappone, ripercorre un fiume ed é colma di piccole cascatelle.
Qui abbiamo avuto occasione di incontrare daini e serpenti.
Giardini Zen di Kyoto, visita ai parchi
Giornata in bus per vedere i giardini zen, si prende il 101 alla stazione per Kinkaku-ji, il Tempio dorato… un tempo abitazione dello shogun, andata a fuoco e poi ricostruita con questo caratteristico placcaggio in oro. Anche il giardino che lo avvolge é molto affascinante, laghetti e piante rendono la passeggiata piacevole e rilassante.
All’uscita ci siamo diretti con il bus 59 al Rock garden. All’ingresso si trova un fantastico laghetto di ninfee e loti, ma la casa museo non mi ha entusiasmato particolarmente: il giardino zen con i massi centrali e le stanze della casa sono minimal a livelli estremi.
I Giardini Zen
Ginkakoji é un altro dei giardini zen nelle vicinanze, un muschio dal pigmento smeraldo ricopre completamente la superficie del parco rendendolo più appagante allo sguardo.
Il quartiere delle Gheishe: Gion
Da qui abbiamo passeggiato nel quartiere delle geishe: Gion, nonostante gli appostamenti non siamo riusciti a vederne nessuna.
Da vedere il tratto del fiume Shirakawa che è costeggiato da case tradizionali affacciate direttamente sull’acqua e accessibili attraversano dei piccoli ponti. Per un equivoco popolare, il quartiere è stato erroneamente scambiato per una zona a luci rosse, quando in realtà non è nulla di tutto questo, e le geishe sono da sempre considerate delle fini intrattenitrici, mai delle prostitute. Infine siamo passati per i vari mercatini e concluso la giornata.
Kyoto è sicuramente una giornata dove rimanere più di quanto abbiamo fatto, quella che mi ha affascinato di più. Noi abbiamo alloggiato in uno della catena degli APA Hotel, hanno sempre ottime offerte. Alcune puoi trovarle qui sotto:
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni: Nakai Namba Park Station ad Osaka
Osaka è una città molto tecnologica, viene paragonata alla nostra Napoli, se ci metterete piede ne capirete il motivo. Nel quartiere di Dotombori. si possono fare ottimi acquisti. Le vie principali di shopping sono chiuse sul tetto e si ha l’idea di un infinito centro commerciale lungo quasi una decina di kilometri.
Nakai Namba Park Station
Siamo anche andati al Nankai Namba park Station: 8 piani di negozi sormontati da un giardino paradisiaco.
Dall’alto si ha il panorama di tutta la città che viene disturbato in un unico lato da un grattacielo. Molteplici varietà di piante di ogni specie e fiori colorati si susseguono in questa gradevole passeggiata. Molti giapponesi amano fermarsi per meditare nelle sedute, sparse a macchia di leopardo e relativamente riservate.
Il castello di Osaka
Dopo l’esperienza di Himeji, ho evitato di entrare nel castello di Osaka. Tuttavia consiglio vivamente la visione di questo castello al di fuori, raggiungibile dalla stazione Osaka-jo Koen, soprattutto di sera quando viene illuminato ad hoc e coglie l’attenzione di chiunque passi nei dintorni. Tenete conto che le luci vengono spente alle 23, quindi non avviatevi troppo tardi.
Kema Sakuranomiya Park
Se siete in vacanza in Giappone durante la fioritura de ciliegi non potete perdervi il parco Kema Sakuranomiya! Questo infatti ha oltre 4700 piante che ciliegio, la vista è quella che più incanta gli amanti dei giardini nipponici. Il parco è situato al bordo del fiume e sarà molto semplice da trovare, si raggiunge tramite la Temmabashi Station della Tanimachi Line. Al suo interno troverete anche il Seiwan Stone monument.
L’Acquario più bello del mondo è ad Osaka
Una visita all’acquario più bello del mondo di Osaka per un amante degli animali come me era d’obbligo.
Kaiyukan, l’Acquario più bello del mondo
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni
Il nome dell’acquario è Kaiyukan, per raggiungerlo prendete la metro Chuo Line fino a Osakako (C11), poi seguite la massa di gente che come voi è arrivata li per quello 🙂 .
Dopo alcune scale mobili ci si trova immersi in una foresta pluviale con delle marmotte e salamandre giganti, si inizia con gli animali anfibi e poi si scende piano piano per arrivare alle zone più profonde e remote degli oceani. Ogni vasca ha una descrizione degli animali contenuti e gli orari in cui gli operatori li vanno a nutrire. Se avete tempo vi consiglio di ritornare nelle vasche che vi piacciono di più in quel momento specifico. Al percorso principale si aggiungono quà e là stanze e nicchie con attrazioni specifiche, c’è la stanza con tutti i pesci contenuti del film “Alla ricerca di Nemo”, c’è una stanza dove ti spiegano le differenze di pelo e/o mute delle foche. la zona delle meduse, le creature delle profondità artiche e così via…
L’attrazione di maggiore impatto della struttura è la vasca marina che contiene gli squali, re e regina i due squali balena.
Il mio amore spassionato per i delfini esce fuori anche qui. Abbiamo fatto due giri completi dell’acquario e loro sono stati gli animali che mi hanno emozionato di più.
Non voglio farvi vedere troppo, vi consiglio vivamente di andarci e giudicare. Ne varrà la pena!
Sempre nella stessa zona è possibile prendere una nave che porta in soli 15 minuti ai Universal Studios Japan.
Cosa vedere in Giappone in 15 giorni